domenica 27 giugno 2010

Il matrimonio? Nuova arma contro l'effetto serra


Si relega spesso la questione "divorzio" alla politica, laddove la sinistra spalleggia da sempre la divisione definitiva fra coniugi che non ne vogliono più sapere del vecchio partner, mentre la destra - più legata ai concetti di famiglia, patria e religione - è più propensa a salvaguardare "la santità del matrimonio". In realtà scopriamo che, negli ultimi tempi, anche la sinistra si sta promuovendo per cercare in tutti i modi di declassare divisioni e divorzi. Il motivo? L'ambiente. Stando infatti alle statistiche di più gruppi di scienziati, il numero spropositato di coppie che si dice addio sta raggiungendo cifre più che ragguardevoli, andando a pesare gravemente sulle sorti del pianeta. Il motivo è semplice: le coppie che si sfasciano finiscono per consumare molto di più di quelle che decidono di rimanere sotto lo stesso tetto, e in questo modo - magari senza pensarci - adottano un sistema di vita tutt'altro che ecosostenibile. Veniamo al dunque. Negli USA i divorziati consumano 73 miliardi di kilowattora di elettricità e 627 miliardi di galloni d'acqua (un gallone corrisponde a circa 4 litri) che potrebbero essere risparmiati se si mantenesse integro il matrimonio. A causa delle separazioni vengono occupate 38 milioni di case in più con tutte le spese che ne derivano: illuminazione, riscaldamento, sistema idraulico. Come è noto un frigorifero consuma la stessa energia che sia utilizzato da una famiglia di cinque persone o da una sola. A fare esplodere la miccia è stato l'ambientalista per eccellenza Al Gore (nella foto), autore del celebre "Inconvenient Truth", che divorziando ha suscitato le ire di mezzo mondo. In prima linea c'è L'Huffington Post, blog progressista che per primo ha divulgato la notizia del crac fra Gore e la moglie Tippi. In ogni caso le soluzioni sono ben poche. Dicono infatti gli esperti che l'esempio di Al Gore verrà seguito da sempre più persone, in particolare dai cosiddetti baby-boomers, i figli del benessere post-bellico, ben poco attrezzati per far fronte ai disagi della vita a due: se le cose non vanno, anziché metterci delle toppe, meglio dargli un taglio. Questa la loro filosofia, che piaccia o meno, maturata dalle esperienze trasgressive ed edoniste dell'epoca del "sessantotto". Le statistiche d'altronde sono brutali ovunque. In Italia - considerando separazioni e divorzi si è poco oltre il 10% - ma in USA si è già arrivati al 50% delle coppie che si dicono ciao per sempre. Segue a ruota la Germania con il 35%. Eppure in USA erano il 5% durante gli anni Settanta. Un recente studio effettuato dagli esperti della Michigan State University rivela che nelle abitazioni dei divorziati o dei single la spesa pro-capite per l'energia è decisamente superiore alla media. Chi vive solo deve accollarsi infatti una spesa di 6,9 miliardi di dollari (4,7 miliardi di euro) per l'energia e 3,6 miliardi di dollari (2,45 miliardi di euro) per l'acqua. Da oggi dunque la lotta all'effetto serra non dovrebbe più riguardare solo l'impiego eccessivo di automobili, le emissioni industriali, i degassamenti naturali che avvengono in prossimità dei vulcani, lo scioglimento del permafrost, ma anche un aspetto molto più banale della nostra quotidianità: il rapporto con la nostra dolce metà.

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