domenica 28 febbraio 2010

TERREMOTO IN CILE: COME E PERCHE'

Fortunatamente il disastroso tsunami atteso alle isole Hawaii non c'è stato, in ogni caso il terremoto registrato ieri in Cile è uno dei più potenti che si sia mai verificato (8,8 della scala Richter). Secondo gli esperti è fra i cinque terremoti più forti di tutti i tempi. 30mila volte più potente di quello che ha colpito l'Aquila il 6 aprile 2009 (magnitudo 5,8). L'epicentro è stato localizzato a circa 300 chilometri a sud della capitale cilena, Santiago, sessanta chilometri sotto il livello marino. In realtà non si è avuta una sola scossa, ma un'autentica sequenza di eventi sismici che si è protratta per undici ore, dalle 3.34 del mattino (7.34 in Italia). Per il momento si contano 300 vittime e migliaia di feriti e senzatetto. Numerose le infrastrutture ridotte in briciole, fra palazzi, strade, ponti. Devastata la città di Concepcion. Preoccupano le sorti di una centrale chimica nei pressi della capitale, dove è scoppiato un grosso incendio: una nube tossica potrebbe sprigionarsi da un momento all'altro. Del caos ne hanno approfittato 265 carcerati che sono riusciti a fuggire dal penitenziario di Chillan, località a 140 chilometri a sud di Talca. Il terremoto si è verificato in una zona geologica molto sensibile ai fenomeni sismici, quella a cavallo fra la placca di Nazca, quella Sudamericana e la Pacifica: qui avviene il 90% dei terremoti terrestri. In questa sede è attiva una zona di subduzione, punto geologico in cui la vecchia crosta terrestre viene, in pratica,'inghiottita' dal pianeta, per essere 'riciclata' a livello delle dorsali oceaniche. Gli esperti ritengono che lo scontro fra le tre placche sia costante e produca annualmente un approfondimento della crosta superficiale di ottanta millimetri. Le Ande, uno fra i massicci montuosi più imponenti del mondo, sono nate proprio grazie a questo poderoso processo geotettonico. Lo stesso fenomeno è in atto anche ad Haiti, devastata pochi giorni fa da un forte sisma che, però, non ha alcun legame con quello cileno. Studiando l'accumulo di energia nelle rocce, è dunque possibile prevedere che in Cile si verificano, in media, importanti terremoti ogni 50-70 anni. Nel paese sudamericano, esattamente cinquanta anni fa, il 22 maggio 1960, avvenne il più forte terremoto di tutti i tempi: colpì la città di Valdivia radendola letteralmente al suolo. I sismologi calcolarono una magnitudo di 9,5 della scala Richter. Morirono più di 3mila persone, eruttò il vulcano Puyehue e si manifestò uno tsunami con onde alte dieci metri.

Video ITN News:

1 commento:

TITTI ha detto...

IMPRESSIONANTE!
IO SONO 1 RAGAZZA E SONO STATA COLPITA DALLA RECENTE ALLUVIONE DI LUCCA E PENSAVO KE LA MIA VITA SEREBBE CAMBIATA INVECE SE PENSO A LE PERSONE AD HAITI,CILE....
BE PENSO KE IO SONO FORTUNATA 10000 E PIU DI LORO!