lunedì 26 ottobre 2009

Influenza A: pronti a intervenire con il 'piano X'

E se non fossimo realmente in grado di contrastare l'influenza suina? Gli Usa propongono una soluzione shock: curare solo le persone sane e giovani, trascurando invece anziani, disabili e soggetti in dialisi. È quanto emerge dal New York Times. Secondo il prestigioso giornale americano in molti stati le autorità sanitarie si stanno preparando al peggio, e quindi cercando soluzioni estreme per cercare di salvare il salvabile. È uno scenario da brivido, ma secondo molti medici davanti a una pandemia come quella provocata dalla febbre Spagnola nel 1918, non ci sarebbero molte altre possibilità: meglio intervenire su chi ha qualche chance di farcela, rispetto a chi ha già grossi problemi di salute e dunque esigue possibilità di sopravvivere al virus H1N1. Nei dettagli la prima categoria che verrebbe abbandonata al suo destino è quella dei "Do Not Resuscitate", individui che nel testamento biologico hanno dichiarato di essere contrari ad ogni tipo di accanimento terapeutico. A seguire ci sono gli anziani, le persone colpite da insufficienza renale cronica e costrette alla dialisi, e infine i pazienti con gravissime malattie neurologiche. Oltre una certa soglia di guardia, quindi, potrebbe scattare il 'piano x': niente ricovero ospedaliero, né uso di respiratori artificiali, per chi - indipendentemente dall'influenza suina - rischia la vita. Fra gli stati che appoggiano questa (drastica) iniziativa c'è lo Utah, dove le disposizioni verranno applicate a partire dai centri per anziani, per poi giungere agli istituti per disabili e ai penitenziari. Per non calcare troppo la mano gli specialisti parlano di "smistamento". In realtà non è che una selezione darwinina imposta dall'uomo, in modo da salvaguardare i più forti, e abbandonare al loro destino i più deboli. C'è chi è contrario a queste disposizioni come Mary Buckley-Davis, specialista di rianimazione, che teme sommosse contro chi decide di staccare la spina a un determinato paziente. A favore invece c'è Ann Knebel del Department of Health la quale sostiene che "la prospettiva cambia se si comincia a pensare alla collettività e non ai singoli". Intanto il presidente americano Barack Obama ha decretato l'emergenza sanitaria nazionale. L'influenza A ha già coinvolto 46 stati americani, e contagiato milioni di statunitensi. Fino ad ora si parla di circa 20mila ricoveri e 1000 vittime (fra cui più di 100 bambini).

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