giovedì 8 ottobre 2009

Il gemello di "Stonehenge"

Stonehenge - celebre tempio megalitico inglese - ha (o meglio aveva) un 'gemello' a poche centinaia di metri di distanza. È il risultato di uno studio compiuto da scienziati dell'Università di Sheffield guidati da Mike Parker-Pearsons. I ricercatori hanno riportato alla luce un nuovo sito archeologico battezzato Bluestonehenge risalente al 3mila a.C., un luogo sacro nella piana di Salisbury, 2,8 chilometri più in là di Stonehenge. A differenza del celebre megalite, però, non sono più presenti i massi, che anche qui erano disposti in modo circolare, disegnando un diametro di 10 metri. I massi - alti 2 metri e pesanti 4 tonnellate ciascuno - erano costituiti da dolerite, una roccia vulcanica dai riflessi bluastri, proveniente dalle Preseli Mountains, montagne del Galles a 350km di distanza. Probabilmente furono smantellati 4.500 anni fa per realizzare le due mezzelune di 80 pietre blu che ancora oggi contraddistinguono il tempio di Stonehenge. L'antico luogo megalitico era circondato da un fossato e un terrapieno. Ma qual era lo scopo di Bluestonehenge? Secondo Parker-Pearsons "era il luogo di cremazione dei defunti prima che le loro ceneri venissero sepolte a Stonehenge".

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