sabato 13 giugno 2009

L'ALTRA FACCIA DEL PROIBITO: prima accettarsi, poi curarsi

In alcuni casi la trasgressione può trasformarsi in patologia: “Ciò accade quando né la società, né i genitori riescono ad essere educativi – dice Marco Casonato - esiste perciò una trasgressione patologica che mette a rischio chi la pratica (sport pericolosi, gioco d’azzardo), ed una trasgressione che mette a rischio la società (guida in stato di ebbrezza, azioni teppistiche, urti e rapine compiute per gioco). Oggi sono soprattutto i cybernauti del sesso a rivolgersi a centri specializzati come quelli che fanno parte della Siipac (Società italiana di intervento sulle patologie compulsive) e il Cedis (Centro di ricerca e trattamento per la dipenndeza sessuale). Il professor Cesare Guareschi (nella foto), fondatore del Siipac, spiega: “Attualmente il centro ha in cura un centinaio di persone dipendenti dalle chat erotiche, el più invasive a livello di dipendenza e 30 pazienti sessodipendenti”. La percentuale di successo della terpaia e il tempo necessario dipendono da diversi fattori: la motivazione del soggetto, il consolidamento della dipendenza, la partecipazione della famiglia. E proprio la famiglia è una risorsa molto importante. Essa è molto coinvolta nel problema, anche se la dipendenza dal sesso sembra un disturbo del tutto intimo e privato, e rappresenta un’ottima chiave di intervento nel lavoro terapeutico. Laddove si siano sviluppati anche disturbi psicofisici, i farmaci possono essere d’aiuto. Per quanto riguarda il tempo necessario alla guarigione, possiamo indicare un periodo compreso fra i 12 e i 18 mesi.

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