martedì 13 maggio 2008

Allarme, le lampadine risparmiose causano cefalea e sintomi di epilessia

Per salvaguardare il pianeta dall’effetto serra gli inglesi hanno deciso di sostituire entro il 2011 tutte le lampadine incandescenti con quelle fluorescenti, che risparmiano energia e sono molto più potenti. Ma c’è un problema: a quanto pare le cosiddette ecolampadine potrebbero causare danni seri alla salute umana. Lo dicono vari centri di ricerca, i quali hanno coinvolto anche il ministro alla Sanità inglese Ivan Lewis: quest’ultimo dovrà vedersela con la proposta di offrire a certi malati la possibilità di acquistare ancora le lampadine tradizionali. Stando agli scienziati le lampadine fluorescenti possono provocare attacchi di emicrania, attacchi epilettici e contaminare l’organismo con il mercurio in esse contenuto. I primi a lanciare l’allarme sono stati gli studiosi della Migraine Action Association. Secondo loro l’uso eccessivo delle luci di nuova generazione può scatenare forti mal di testa, perdita di concentrazione e vertigini. “Non è una novità che gli attacchi di emicrania possano essere causati da luci particolari – dice Paul Jansen, della Migraine Action Association -. Con le lampadine fluorescenti la crisi può arrivare anche dalle luci degli schermi televisivi e delle discoteche. Ora la nostra speranza è dunque quella di spronare il governo a darsi da fare perchè le lampadine convenzionali restino in vendita per coloro che ne hanno bisogno”. La notizia ha colto di sorpresa molti centri di ricerca, i quali ritengono comunque prematuro accusare l’impiego di queste innovative lampadine a favore dell’ambiente. “Finora non ci è mai capitato di avere a che fare con pazienti che lamentavano problemi in relazione alle ‘lampadine verdi’ – ci racconta Vincenzo Tullo, neurologo dell’Istituto Besta di Milano -. Tuttavia è nota la intolleranza degli emicranici alla luce (fotofobia), compresa quella proveniente da apparecchi d’uso comune come i computer”. Più o meno dello stesso parere è anche Grazia Sances, responsabile del Centro regionale diagnosi e cura delle cefalee dell’Istituto neurologico Mondino (Pavia): “Potrebbe avvenire ciò che avviene con la luce bianca emessa da fonti fortemente abbaglianti, come le distese di neve: anche in questo caso gli emicranici possono infatti essere colpiti da una crisi. In ogni caso è necessario muoversi con cautela. Probabilmente servono ancora molte ricerche per chiarire definitivamente la questione”. Eppure c’è chi appoggia senza riserve l’uso di luci ecocompatibili come la Lighting Association, associazione britannica che fornisce illuminazione ecocompatibile. Secondo il loro punto di vista non c’è alcun legame fra l’impiego di questo sistema di illuminazione e le crisi emicraniche: “Le lampade fluorescenti compatte - afferma il portavoce Jo Jackson - emettono una luce costante, priva di intermittenze o effetti stroboscopici, tipicamente associati alle malattie come l’emicrania. Ci hanno riferito di un ristretto numero di casi di persone che hanno avuto reazioni negative ad alcuni tipi di lampade fluorescenti. Ma simili episodi sono stati quasi certamente provocati dall’uso di vecchie tecnologie”. Tra le voci a favore c’è anche quella degli uomini di Greenpeace i quali sottolineano l’importanza di utilizzare lampadine di nuova generazione in sostituzione di quelle incandescenti che disperdono sottoforma di calore oltre il 90 percento dell’energia elettrica prodotta. Ma il problema delle “luci verdi”, a quanto pare, non finisce qui. C’è di mezzo anche il mercurio, elemento assai nocivo per l’uomo e presente nelle lampadine ecologiche. Secondo il tossicologo David Ray, dell’università di Nottingham, una lampadina a bassa energia contiene tra i 6 e gli 8 milligrammi di mercurio. Non solo. La luce bianca può fare male anche alla pelle. E a questo proposito si fa avanti il professor John Hawk, portavoce della Fondazione dermatologica britannica, dicendo che queste ultime possono causare problemi alle persone che hanno una pelle particolarmente sensibile: la luce fluorescente contiene infatti una proprietà ionizzante che contamina l’aria circostante e può ripercuotersi negativamente sulle persone.

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